Impianti elettrici

Come compilo il campo "Tipo di verifica" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

Nel campo "Tipo di verifica" deve essere specificato se la verifica richiesta è periodica (una normale verifica con cadenza nota) o straordinaria (a seguito di un precedente verbale con esito negativo od a seguito di modifica sostanziale dell’impianto).

Come compilo il campo "Tipo di attività prevalente" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

In questo campo occorre indicare il tipo di attività svolta per permetterci di calibrare l'offerta sulla tipologia di attività esercitata in quanto attività diverse possono avere una maggiore o minore densità di utenze elettriche.

Nel caso in cui nessuna delle opzioni previste sia di Vostra soddisfazione, potete descrivere la Vostra attività nel campo note.

Come compilo il campo "Tipo di fornitura" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

La fornitura di energia elettrica può essere:

  • in bassa tensione da ente fornitore (ad esempio dall'ENEL a 230/400 volt)
  • in media tensione da ente fornitore (ad esempio dall'ENEL a 15.000 volt, con cabina propria)
  • in alta tensione da ente fornitore (ad esempio dall'ENEL a 230.000 volt, con stazione propria)
  • prodotta in forma autonoma in bassa tensione (ad esempio con un gruppo elettrogeno)
  • prodotta in forma autonoma in media tensione (ad esempio con un grosso gruppo di cogenerazione)

Nel caso in cui nessuna delle opzioni previste sia di Vostra soddisfazione, potete descrivere la Vostra attività nel campo note.

Come compilo il campo "Potenza impegnata" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

É necessario indicare la potenza contrattuale impegnata col fornitore di energia (es. ENEL), da non confondere con la potenza disponibile che è maggiore. Il dato è indipendente dal consumo effettivo, ed è riportato sul contratto di fornitura e sulle fatture.

Come compilo il campo "Giorni richiesti" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

L'attività di verifica si svolge di regola nei giorni feriali dal lunedì al venerdì. In alcuni casi il Cliente ha necessità di effettuare la verifica in giornate differenti per proprie esigenze (ad esempio produttive). Le verifiche effettuate di sabato, domenica od altro giorno festivo o semifestivo vengono quotate con un sovrapprezzo. Si indicherà pertanto “feriale”, “sabato” o “festivo”.

Come compilo il campo "Altri servizi richiesti"?

Si indicherà se eventualmente siano richiesti più servizi per permetterci di formare una offerta personalizzata.

Come compilo il campo "Periodicità della verifica" per la richiesta di offerta di verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

L'intervallo fra due verifiche periodiche è fissato dal DPR 462/01 nel seguente modo:

  • 2 anni per attività in ambienti ad uso medico, cantieri, luoghi a maggior rischio in caso d’incendio;
  • 2 anni per luoghi con pericolo di esplosione;
  • 5 anni altrimenti (luoghi ordinari).

La classificazione sopra esposta deve essere eseguita seguendo le norme CEI. I dati per la definizione della periodicità sono contenuti nella documentazione dell’impianto o sono noti al progettista o all’installatore. Se ci fossero indecisioni potrete sempre chiedere anche il nostro parere.

Come compilo il campo "Tipo di impianto" in caso di richiesta di offerta per la verifica idi un impianto per la protezione dalle scariche atmosferiche?

Il riferimento è alle tipologie previste dalla norma CEI 81-1 (o altra equivalente). Il vostro progettista o consulente saprà certamente darvi le indicazioni corrette, che comunque devono essere anche contenute nella documentazione dell’impianto. In generale l’impianto potrà essere “ad aste”, “a funi”, “a gabbia di faraday”, o trattarsi di strutture metalliche di grandi dimensioni.

Come compilo il campo "Impianto isolato" in caso di richiesta di offerta per verifica periodica di impianto di protezione da scariche atmosferiche?

La risposta potrà essere SI o NO e dipende solo dalle caratteristiche dell’impianto. Il vostro progettista o consulente saprà certamente darvi le indicazioni corrette, che comunque devono essere anche contenute nella documentazione dell’impianto. L’impianto isolato è il meno comune ed è impiegato solo per particolari applicazioni, ed in generale non è impiegato per la protezione di edifici produttivi.

Come compilo il campo "Numero di aste o funi (se ad aste o funi)" in una richiesta di offerta per verifica di un impianto secondo il DPR 462/01?

Il riferimento è alle tipologie previste dalla norma CEI 81-1 (o altra equivalente). Il vostro progettista o consulente saprà certamente darvi le indicazioni corrette, che comunque devono essere anche contenute nella documentazione dell’impianto. Se l’impianto è “ad aste” o “a funi” si indica semplicemente il numero di esse.

Come compilo il campo "Descrizione dell'impianto in luoghi con pericolo d'esplosione" in caso di richiesta di offerta per verifica di impianto in luoghi con pericolo d'esplosione?

La descrizione dell’impianto sarà breve e potrà essere reperita nella documentazione dell’impianto stesso. Si indicheranno come minimo l’estensione dell’area coperta dall’impianto, il tipo di impianto e il tipo di rischio presente. In alternativa potrà essere trasmessa (con garanzia di riservatezza) la documentazione dell’impianto che provvederemo a valutare.

Come compilare il campo "Descrizione degli impianti o delle attività" in caso di richiesta di offerta per verifica di impianto in luoghi con pericolo d'esplosione?

In questo campo occorre indicare il tipo di attività svolta per permetterci di calibrare l'offerta sulla tipologia di attività esercitata in quanto attività diverse possono avere una maggiore o minore densità di utenze elettriche.

Nel caso in cui nessuna delle opzioni previste sia di Vostra soddisfazione, potete descrivere la Vostra attività nel campo note.

Una ditta individuale, ovvero un'impresa familiare senza dipendenti è soggetta ai controlli periodici stabiliti dal DPR 462/01?

Se l’impresa famigliare è composta di soli Titolare e “collaboratori famigliari”, non ha dipendenti (neppure stagionali), non è una società (nemmeno di fatto) non è soggetta alle verifiche stabilite dal DPR 462/2001.

La etichetta di collaboratore famigliare deve risultare dai libri “matricola” o documenti relativi all’inquadramento dei lavoratori.

Se i collaboratori fossero assimilabili a dipendenti (co.co.co., part-time, contratto di formazione e simili) allora il discorso si inverte.

La base normativa è quella generale della sicurezza nei luoghi di lavoro (DPR 547/55 art. 1 e s.m.).

Cosa si intende per “modifica sostanziale” ai sensi del DPR 462/01?

Una modifica sostanziale di un impianto, per i nostri scopi, è una modifica che ne cambia le condizioni nei confronti della sicurezza. Una modifica sostanziale sottintende quindi una diversa classificazione o tipologia dell’impianto servito o una sostanziale modifica della attività svolta, tanto da farla classificare diversamente.

Ad esempio non è una modifica sostanziale dell’impianto di terra un ampliamento o un adeguamento.

Viceversa è certamente una modifica sostanziale il passaggio dalla fornitura in bassa tensione a quella in media tensione, che comporta la costruzione della cabina elettrica e modifica il metodo di coordinamento della protezioni. Una modifica sostanziale di un impianto di protezione dalle scariche atmosferiche è il suo cambio di tipologia o un suo ampliamento non trascurabile.

Si può eseguire la verifica di un impianto non omologato?

La verifica periodica ai sensi del DPR 462/01 segue naturalmente l’omologazione dell’impianto, sia essa eseguita con la procedura previgente o con quella attuale. A rigore logico, a parere del responsabile tecnico, non è possibile eseguire la verifica ai sensi del DPR 462/01. E’ invece necessario provvedere alla omologazione dell’impianto secondo la attuale procedura. Il contratto per la verifica può essere sottoscritto ugualmente e la prima verifica sarà eseguita alla prima scadenza successiva.

I condomini sono soggetti al DPR 462/01?

Il condominio è, come ogni altra persona giuridica, un possibile datore di lavoro. Nel momento in cui il condominio ha dipendenti è soggetto a tutta la normativa relativa ai luoghi di lavoro, quindi anche al DPR 462/01. E’ ad esempio il caso di un condominio con servizio di portiere, oppure di grossi consorzi con dipendenti che gestiscono ad esempio la centrale termica di quartiere, ecc. In tal caso le incombenze del datore di lavoro sono in capo all’amministratore pro tempore. Non sono invece considerati dipendenti gli addetti allo svolgimento di appalti di manutenzione o di pulizie scale e simili in quanto hanno un proprio datore di lavoro, secondo la normativa del lavoro.

Questo in punta di Legge.

Ad un incontro di settore (Roma, 23 marzo 2005) il funzionario ministeriale competente (Min. Attività Produttive) ha espresso un parere esattamente opposto ritenendo che il condominio sia luogo di lavoro per manutentori, giardinieri, ecc. Fino a chiarimenti definitivi ogni Amministratore dovrà (purtroppo) decidere autonomamente come comportarsi.

Il paradosso è così ragionando anche le nostre abitazioni sarebbero “luogo di lavoro”.